La Svezia sempre tra i piedi, oggi come nel 1958. Come nel 1950, quando in campo c'era Magli

La Svezia sempre tra i piedi. Sembra una maledizione. Lunedì scorso a Milano - lo sappiamo tutti - la Svezia ha clamorosamente eliminato l’Italia. Per la prima volta dopo 60 anni resteremo dunque a casa dai Mondiali. Era successo solo nel 1958, quando l’inaspettata sconfitta con l’Irlanda del Nord impedì all’Italia di partecipare alla Coppa Rimet che nell’estate di quell’anno si sarebbe disputata (guarda un po’…) proprio in Svezia. Otto anni prima, il 25 giugno del 1950, era stata la Svezia (ancora lei!) ad eliminarci dal Mondiale brasiliano. In campo, quel giorno, con la maglia azzurra c’era Augusto Magli, che la stampa indicò come “il migliore degli italiani”. Dal Corriere dello Sport del 26 giugno 1950”, ecco alcuni brani dell’articolo che tentava di spiegare le cause del flop contro la Svezia.

SVEZIA – ITALIA 3-2

Cause dell’amara sorpresa

La squadra azzurra è apparsa lenta e stanca. Deficienze dalla difesa all’attacco. Qualche colpa alla sfortuna. Pregi e caratteristiche degli svedesi

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San Paulo, 26 giugno

La sconfitta italiana di chiama sedici giorni di viaggio marittimo. Non altrimenti si spiegherebbe come undici uomini, dopo un inizio relativamente vivace, siamo apparsi subito stanchi, legati, irriconoscibili, privi di riflessi e abbiano fornito una prestazione di cui non si ricorda l’uguale. Tuttavia siffatta squadra malgrado le manchevolezze individuali che sono affiorate, avrebbe potuto uscire dal campo col pareggio che lasciava una porta aperta alla qualificazione. Invece, stanca, lenta, dopo pochi minuti con le idee annebbiate e gli uomini mancati, in pieno, la squadra ha perduto ogni personalità ed è scivolata verso un destino che avrebbe potuto essere più severo soltanto che gli svedesi avessero tirato in porta.

I tiri svedesi nel rettangolo della porta sono stati al massimo sei, oltre a pochissimi spioventi nel finale. Ebbene, Sentimenti ha subito tre goals; un palo ha respinto un altro pallone e sarebbe stato goal sicuro.

Tuttavia, il goal iniziale faceva ben sperare, ma gli svedesi prendevano subito quota (…)

L’impressione alla fine del primo tempo, era che una inspiegabile soggezione dell’avversario avesse soggiogato gli azzurri.

Nella ripresa una certa precipitazione degli azzurri e la bravura del portiere svedese, oltre alla potenza della difesa vantavano il pareggio, fino a che un altro errore dava il terzo goal ai e nordici. Magli tentava di rianimare la squadra e Muccinelli segnava. Un disperato tentativo finale di Carapellese si infrangeva sull’incrocio dei pali e Muccinelli tirava fuori (…)

Le deficienze fisiche hanno smorzato anche la combattività; del resto mancavano uomini capaci di dare tale impronta mentre le ali si sono intestardite in duelli personali con gli atletici terzini svedesi, perdendoli.

La Svezia forte e fresca, è apparsa perfino maggiormente veloce dell’Italia. Se gli azzurri appunto, fossero stati veloci, l’avrebbero chiaramente regolata, considerando che hanno sfiorato il pareggio giocando male.

Individualmente tra gli svedesi sono stati ammirati alcuni uomini di classe: Skoglund, il miglior uomo in campo, è stato una continua minaccia; Andersson è apparso ottimo sistemista e Jeppson un buon realizzatore, Eccellenti anche i terzini ed il centro mediano, mentre il portiere è stato bravo quanto fortunato.

Degli italiani, l’unico che abbia dato prova di grande animo è stato Magli nella ripresa; buoni Furiassi e Parola, ma troppo soli; buone le ali salvo i difetti descritti. Buono anche l’arbitraggio e severo nei commenti il pubblico (…).

COMMENTI E PARERI DELLA STAMPA INTERNAZIONALE

(…) A Gazeta Esportiva: Barassi aveva previsto giustamente la forza della Svezia. La squadra italiana, individualmente di grandi qualità, è fallita come prova d’assieme; infelice la mediana e limitatissimo il rendimento dell’attacco: Parola poi è stato solamente un terzo terzino,né si è mai vista la sua famosa marcatura sistemista. Magli è stato il miglior mediano.