Dove c’è sport, c’è la Nobili

 

 

 

 

Ricordate lo slogan di qualche anno fa: “Dove c’è sport, c’è Coca Cola”? Nella realtà molinellese non è da meno Nobili Macchine Agricole, per i suoi numerosi interventi a favore di piccole e grandi iniziative sportive (e non solo sportive, per la verità).

La Nobili, che chiuderà il 2017 con un fatturato di 25 milioni di euro (+10% rispetto al 2016), è oggi “un’ azienda di famiglia con orizzonti internazionali”, come ha scritto il Carlino del 18 settembre scorso. L’80% della sua produzione è destinata infatti al mercato estero. Tecnologia e Innovazione, sono le parole d’ordine in fabbrica. Far felici i dipendenti è l’aspirazione della proprietà che, al raggiungimento degli obiettivi prefissati, mette in busta paga un premio di risultato. L’andamento positivo di quest’anno si rifletterà positivamente non solo sulle famiglie dei lavoratori, ma anche su tutto il movimento sportivo molinellese: l’azienda – questa è la novità - ha infatti sottoscritto un impegno col Comune, al quale viene destinata una somma consistente che andrà ad integrare la quota-contributi da ripartire tra le associazioni sportive nel 2018.

 

 

La proprietà: Mario Rossi con i due figli

 

 

La Nobili (insieme a Coop Reno) è stata anche la prima azienda a credere nel progetto “Sportivamente”, il festival della cultura sportiva che si è tenuto a Molinella tra la fine di agosto e l’inizio di settembre. E anche in questo caso, apprezzando l’originalità e il valore della proposta, non ha mancato di contribuire generosamente al successo della manifestazione.

Lo sport, per la Nobili, è quasi una bandiera: Giacomo Rossi, nipote del presidente, corre in kart e porta sulle piste di mezza Europa il marchio di famiglia. Lo sport è in qualche modo nel DNA stesso dell’azienda fin dai tempi del suo fondatore. Oltre ai primati che gli sono unanimemente riconosciuti (primo sindaco democraticamente eletto, primo vero imprenditore del nostro paese), Efrem Nobili è stato anche il primo molinellese a vincere un titolo italiano in una disciplina, l’aeromodellismo, certamente particolare, che tuttavia, nell’ottobre del 1930, gli regalò grande notorietà e molto spazio sui giornali dell’epoca.

 

   

 Foto, da sin.: pubblicità anni 50-60; (semicoperto) cartellone pubblicitario allo Stadio, 1958; dipendenti con l’ex campione di pugilato Francesco Cavicchi, anni 70

 

 

Da sindaco, Nobili mise in piedi e coordinò una squadra di volontari per il recupero degli impianti sportivi gravemente danneggiati dalla guerra e nel 1951 invitò a Molinella Gino Bartali per l’inaugurazione. Patrocinò il Carnevale del 1954 (organizzato dal cappellano don Dino Vanini), facendo sfilare un carro che riproduceva una grande mela, “simbolo di un’industria a vocazione agricola”. Legò l’immagine della sua azienda a Checco Cavicchi, “il pugile contadino” che nel 1955 aveva conquistato l’Europeo dei Massimi. Nel 1957 cedette alle pressioni del presidente Bentivogli, sempre a caccia di aiuti economici per il suo Molinella, incaricando gli operai di costruire in fabbrica due grandi pannelli di legno con la scritta “Turbo Atomizzatori Nobili” , che furono poi montati allo stadio, di fronte alla tribuna, primo esempio di intervento pubblicitario a favore del calcio e dello sport molinellese in genere. Negli sportivi un po’ più avanti negli anni è ancora vivo il ricordo di roventi sfide estive tra i bar di Molinella per la conquista della Coppa ZigZap, il più ambito e conteso trofeo calcistico degli anni 60, che prendeva nome da una moto-zappatrice progettata e prodotta dalla Ditta Nobili.

Se il fondatore è stato il primo a credere nello sport come veicolo pubblicitario, l’attuale proprietà ha proseguito sulla stessa linea, investendo risorse per migliorare la vita della nostra collettività anche attraverso l’offerta sportiva.


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