La Polisportiva Molinella ha 90 anni: l'atto di nascita porta la data del 26 ottobre 1929

 

Saggio gennico al Campo Vecchio (Molinella, 1930)

 

 

Il vecchio Teatro, che nel 1929 annunciava “una stagione lirica senza precedenti”, tenne a battesimo in quello stesso anno anche la Polisportiva, come si legge in un ritaglio del Resto del Carlino: “La sera del 26 ottobre u.s., il commissario straordinario del Fascio, commendator Gelati, ha riunito in Teatro i dirigenti dell’Associazione Calcio, del Circolo Cacciatori di Alberino e del gruppo sportivo gruppi sportivi che si dovrà costituire nella frazione di San Martino, per comunicare loro che, allo scopo di sviluppare meglio e meglio coordinare tutto il movimento sportivo del Comune, previa autorizzazione delle superiori gerarchie, viene costituita un’organizzazione denominata ‘Polisportiva del Fascio di Molinella, espressione dell'Opera Nazionale Balilla’, di cui faranno parte tutte le società e i gruppi sportivi del Comune e alla testa della quale è stato chiamato l’ingegner Francesco Rubini, attuale presidente dell’Associazione Calcio. I numerosi convenuti hanno vivamente applaudito all’iniziativa del Commissario, che viene appunto ad esaudire oltre ogni speranza i desideri di tutti gli sportivi molinellesi, i quali si sono senz’altro messi all’opera perché la bella iniziativa dia presto benefici risultati”.

 

Sotto la bandiera rossoblu della Polisportiva, accresciuta nel frattempo dalla nascita delle Sezioni Ciclismo, Atletica, Nuoto e Tennis, tra il 1930 e il 1935 vennero costruiti “impianti sportivi in grado non solo di soddisfare le esigenze della popolazione locale, ma tali da far invidia perfino alle grandi città”. Tra la fine di quel decennio e l’inizio del nuovo si ebbero i migliori risultati dello sport molinellese: la conquista della Serie B da parte della Sezione Calcio (1939); la convocazione in Nazionale del mezzofondista Carlo Bertocchi (1940); il record italiano di Aristide Facchini nei 110hs (1941); l’esordio in Serie A dei calciatori Gustavo Fiorini e Augusto Magli (1941)

 

Con la guerra, si interrompe ogni attività sportiva e “si spegne lentamente (parola di un nostalgico dirigente dell’epoca) anche lo spirito vitale e quindi autenticamente fascista che animava la nostra gloriosa società”.La quale si sveglierà dal letargo bellico solo nel febbraio del 1946, per iniziativa del ferroviere di San Martino in Argine, Giacomino Saltarelli, che nel corso del primo Veglione Rossoblu del dopoguerra “lanciò l’idea di ricostituire la Polisportiva”. Ma i tempi, evidentemente, non erano ancora maturi: meglio lasciarlaa bagno nell’aceto” ancora per qualche tempo, si disse,“essendo stata fin troppo compromessa con il regime”.

 

La Polisportiva tornerà così a dare segni di vita nel 1948, dopo altri due anni di quarantena (che avrebbero dovuto “purgarla definitivamente dei suoi peccati”) e dopo essersi sbarazzata della Libertas (ma pur sempre in lotta con la cosiddetta Gestione Unica per l’utilizzo degli impianti). Il nuovo presidente è l’avvocato Dante Selleri, Cesare Menarini il vice, segretario: Vincenzo Romagnoli. Consiglieri, in rappresentanza delle varie sezioni (quasi tutte): Gastone Bentivogli, Dino Dardi, Faust Fiorini, Giuseppe Martelli, Dino Montanari e Monaldo Zamboni. Toccherà a loro riannodare i fili di una storia che affonda le sue radici in un passato che si sarebbe voluto dimenticare e che, bene o male, tra alti e bassi, è arrivata fino a noi. Con lo stesso nome e gli stessi colori.

 

 

 

   

 

 

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