Ai confini della realtà: Atalanta - Molinella 2-2

 




Atalanta fidanzata d’Italia. Già qualificata per i quarti di finale della Champion, ancora in corsa per il secondo posto in campionato, è la squadra che gioca il calcio migliore.

Sembra impossibile che il Molinella un giorno l’abbia incontrata e sia riuscito a tenerle testa. Eppure… Partita memorabile, quella di Bergamo, con l’Atalanta prima in classifica avanti di due gol all’intervallo e il Molinella che in quattro minuti annulla lo svantaggio. I gol: di Renzo Magli il primo, su calcio di rigore, concesso per atterramento di Masi, il quale, a sua volta, segnerà poi il punto del meritato pareggio. L’ala di Ospital Monacale fu indubbiamente “l’eroe di Bergamo”. Durante l’intervallo, Dino Magli gli aveva fatto bere due grappini: quando tornò in campo, gli avversari dovettero bersi le sue finte. Due grappini due gol, o quasi. Vedendo Masi così “ondìvago per il prato”, eppure così efficace (“Un altro Reguzzoni”, scrisse La Gazzetta) e cogliendo nello sguardo di Dino Magli che gli sedeva accanto un sorriso di evidente complicità, al secondo gol dell’ala, mister Genovesi si rivolse al fido masseur, dicendogli: “Dino, un ètar!”. Dino, dagliene un altro, che ne facciamo tre.

Ecco la cronaca della partita. Riletta 80 anni dopo, ci fa dire che quello è stato il punto più alto raggiunto dal Molinella in tutta la sua storia ultracentenaria.

 

CAMPIONATO NAZIONALE SERIE B, 24^ GIORNATA

Colpo grosso del Molinella a Bergamo: Atalanta – Molinella 2-2

 

Marcatori: 23’ Cominelli (A), 25’ Pagliano (A); 55’ Magli R. (M) su rigore, 59’ Masi (M).
ATALANTA. Borgioli; Ciancamerla, Mamoli; Bovoli, Bonilauri, Perrucci; Pagliano, Cominelli, Gaddoni, Salvi, Bui.
MOLINELLA: Medola; Mongardi, Ma-gli R.; Calanchi, Gifford, Procura; Busoni, Gotellini, Lupi, Spadoni, Masi.
Arbitro: Tassini. Guardialinee: Parimbelli e Fedrighi. Spettatori: 4.000 circa.
Calci d’angolo: 7 a favore dell’Atalanta (3 nel primo tempo) e uno a favore del Molinella (nella ripresa). Tempo coperto, clima mite, terreno in ottime condizioni.
Al 16’ della ripresa l’arbitro espelleva il molinellese Gotellini per ragioni che assolutamente non siamo riusciti a spiegarci.

BERGAMO — Se ci sono ancora delle speranze di «salvataggio» per l’undici di Molinella, queste speranze si sono rinverdite a Bergamo grazie al probatorio risultato di parità che non era certo nelle previsioni degli ospiti e avreste detto non fosse nemmeno nelle reali possibilità dell’undici emiliano. Tale impressione parve avere conferma piena dall’andamento del primo tempo che rivelò anche un’Atalanta in netta ripresa, forte in quasi tutti i reparti e contro la quale i molinellesi dovettero battersi a fondo per evitare che una parte di palloni piovesse alle spalle del bravo Medola. Fatto si è che due volte soltanto i padroni di casa su azione manovrata e tiri imparabili poterono eludere la vigilanza del portiere avversario. Ciò avvenne precisamente al 23’ quando dopo un rapido, duplice scambio tra Salvi e Cominelli, quest’ultimo fulminò un pallone velocissimo dai 15 metri nell’angolo basso della rete di Medola, vanamente lanciatosi in tuffo. Due minuti dopo l’estrema sinistra rincorse e raggiunse un pallone allungato in profondità che pareva destinato a fondo campo: operò un esatto traversone al centro che venne raccolto al volo dall’estremo destro Pagliano precipitatosi verso la porta: palla velocissima sotto la traversa; una terza rete segnata dallo stesso Pagliano poco dopo venne annullata dall’arbitro con decisione poco convincente. Al 33’ si verificava poi uno spiacevole quanto fortuito incidente per cui l’attacco atalantino perdeva il suo condottiero Gaddoni.
Nella ripresa, il Molinella dato per spacciato ormai, invece risorgeva recuperando completamente il terreno perduto. Al 10’ l’ala sinistra Masi eludeva abilmente la vigilanza di Bovoli (molinellese d’origine, ndr) intento a sostenere l’attacco dei locali, scartava il terzino Ciancamerla e stava per puntare da solo sulla rete difesa da Borgioli che era ormai a pochi passi quando lo stesso Ciancamerla lo caricava irregolarmente. L’arbitro accordava senza esitare la massima punizione, che Magli si incaricava di trasformare con un tiro raso terra alla destra del portiere buttatosi in tuffo inutilmente. Quattro minuti dopo Masi ripeteva la prodezza lanciandosi alla rincorsa di un pallone allungatogli in profondità. Ciancamerla temporeggiava e quando si decideva ad entrare in azione Masi era ormai a tu per tu con Borgioli, che batteva grazie a un preciso tiro rasoterra.
I giocatori dell’Atalanta e il pubblico elevavano delle proteste asserendo che Masi era partito da posizione di fuori gioco. L’arbitro però non recedeva dalla sua decisione e convalidava il punto. Da questo momento, comunque il direttore dell’incontro esagerava nell’infierire contro gli ospiti: dapprima espelleva Gotellini, semplicemente perché aveva calciato un pallone verso l’esterno del campo dopo che era già stata fischiata la sospensione del gioco, e poi accordava una serie di calci di punizione favorevoli all’Atalanta, con eccessiva facilità. La reazione Atalantina era rabbiosa, spesso assillante: gli ospiti si stringevano in difesa e logicamente, ridotti a dieci per di più, difendevano con accanimento e tuttavia senza disordine il bellissimo risultato. L’agile Medola e l’esperto Magli campeggiavano; i mediani si limitavano a un lavoro di tamponamento oscuro ma efficace; due o tre volte gli attaccanti bergamaschi vedevano i loro tiri fortunosamente deviati e parati, cosicché l’incontro finiva in pareggio dando luogo alla profonda delusione dei giocatori e degli sportivi locali, l’Atalanta con questa partita potrebbe anche aver dato l’addio alle sue possibilità di promozione alla massima categoria. Saprà, d’altro canto il Molinella trarre vantaggio concreto da questo inaspettato successo? Ce lo diranno i futuri episodi del torneo.

 

Carlo De Martino

Il Resto del Carlino
26 marzo 1940

 

 

   

 

 

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