Lino Bonora, primo molinellese con le ali

 

 


Quarant’anni fa, il 4 ottobre 1980, Lino Bonora azionò la cloche di un aeroplanino monoposto ultraleggero, che egli stesso, con l’aiuto di due amici, Armando Schiassi e il geometra Massimo Catozzi, aveva assemblato in oltre due anni di appassionato lavoro

Il piccolo velivolo, bianco come le innumerevoli notti trascorse nella sede del G.A.M.E.N.(Gruppo Aeromodellistico Molinellese Efrem Nobili, NdR) ad armeggiare intorno alla sua creatura e azzurro come il cielo di quel pomeriggio fatidico, si alza in volo, con impercettibile rollio, dalla pista di via Madonna Bottarda e scuote dal consueto torpore una coppia di aironi cinerini, che dalla vicina Vallazza si librano in aria ad emularne la maestosità”.

L’impresa trovò il giusto rilievo nella cronaca del Resto del Carlino e inorgoglì i concittadini, partecipi dell’evento. “L’aereo, progettato dall’americano Evans, è azionato dal motore di un vecchio furgone Volksvagen 1500. Ha un’apertura alare di mt. 7,90 e pesa 341 Kg. E’ costato circa 4 milioni di lire e, per assemblarlo, ci sono volute oltre 2.000 ore di lavoro”.

Lino Bonora è stato il primo molinellese a volare con le proprie ali. Settantasette anni dopo i fratelli Wright, è riuscito, da solo, a vincere fisicamente la forza di gravità, “che ci tiene ancorati a questa terra fangosa”, nella quale abbiamo messo, come si dice, solide radici.

 

 

 

 

   

 

 

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