"Quando arrivai a Molinella". Fabrizio Suggi ricorda

 

 

IO E MOLINELLA


Arrivai a Molinella un giorno di Agosto del 1977 a bordo di una Alfetta rossa guidata da mio fratello insieme ai miei genitori.

Era il giorno del “ritiro” del Molinella Calcio, l’inizio del mio primo campionato di Serie D.
Sgherri, Fiori, Cumani, Silvio Rossi e Cervellati gli altri componenti di questa nidiata mandata dal Bologna FC a “farsi le ossa”.

Oreste Stagni e Sergio Calori (Presidente e Vice Presidente) ci accolsero nel ventre dello Stadio mettendoci subito a nostro agio. Figura di una educazione eccelsa, ma anche severo quando occorreva il primo, bonario, sorridente e affettuoso il secondo. Dopo il primo allenamento in uno stadio gremito, arrivammo da Gastone, nostra residenza per quell’anno.
Questa piccola cittadina, di cui andammo alla scoperta il giorno seguente, mi piacque subito. Persone gentili e cordiali che ci fermavano per strada sia per parlare sia per darci le giuste indicazioni. In quell’anno conobbi persone speciali Lucio e Lella del Bar Stazione (ritrovo di molti tifosi), i coniugi Mimmi del negozio di abbigliamento sotto i portici, Sergio Bertocchi della Pasticceria (fetta di torta e latte, tappa fissa dopo l’allenamento), il grande Arrigo Ponti della Gelateria, Dario Tinti dell’Autosalone che spesso ci riceveva per le cene di squadra e il mitico Dino Magli, personaggio veramente unico. Tanti ne dimentico, forse, m non me ne vogliano se non li cito.

La stagione calcistica fu bellissima e io e Silvio Rossi fummo titolari della Rappresentativa di Serie D, della quale feci parte anche nella stagione successiva quando vestivo la maglia del Cattolica con cui vinsi il campionato.
Ricordo lo Stadio gremito tutte le domeniche e soprattutto i tifosi che dopo la partita ci aspettavano per un saluto, una pacca sulla spalla o soltanto per un semplice sorriso.
Gente speciale la gente di Molinella!
Certo i tempi erano diversi non c’era Internet, non c’erano i telefonini ma esisteva “calore umano” affetto vero e zero cattiveria. Mai negli anni a venire da calciatore ho trovato un popolo simile. A proposito perché non sono diventato un giocatore? Cosa avevo e cosa mi mancava? L’intelligenza non comune di Carlo Landi, l’umiltà di Francesco Gazzaneo e parlando di tecnica il colpo di testa di mio figlio Filippo praticamente imbattibile nei duelli aerei tanto per fare nomi e cognomi. Io ero in possesso di una grande fisicità unita a un senso dell’anticipo veramente elevato. Quindi ho fatto quello che ho potuto mettendoci pure in mezzo un grave infortunio al ginocchio proprio l’anno in cui ero approdato al Piacenza Serie C. Ma del resto, come si dice ... di se e di ma sono pieni i fossi. E’ andata così e stop.
Molinella è nel mio cuore per 1000 motivi. Ormai mi sento uno del posto e utilizzo le pagine di questo giornale per ringraziare la città e mandare un pensiero a due persone eccezionali conosciute negli anni a venire: Massimo “Taxi” Beltrami e Alberto Bernardi gente veramente speciale.
Quindi “Grazie Molinella” sempre e comunque.


Fabrizio Suggi

 

FOTO / Molinella-Maceratese 3-0 (Saioni 2, Landi)

24 settembre 1978. 2^ di Campionato

In piedi: Cervellati, Suggi, Saioni, Gamberini, Mauro Vaccari, Silvio Rosa; Accosciati: Fiori, Cumani, Sgherri, Longhi, Landi.

 

 

P.S. Caro Antonio ti allego questa foto di un Molinella-Macerese 3-0 esordio casalingo di quella fantastica stagione.

 

   

 

 

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