La più grande campagna vaccinale prima del covid: l'antipolio del 1964

 

 


La campagna vaccinale anticovid che ora, pur tra tante polemiche, sembra finalmente decollare, ebbe un precedente molto significativo esattamente 57 anni fa.

Da marzo a maggio del 1964 si svolse infatti quella che i giornali dell'epoca definirono “la più grande campagna sanitaria mai condotta in Italia”. L'obiettivo di quella colossale mobilitazione, sostenuta ad ogni livello dal Governo allora presieduto dall'onorevole Aldo Moro (con il socialista Giacomo Mancini ministro della Sanità), che coinvolse sindaci ed ufficiali sanitari di ogni comune d’Italia, era sconfiggere la poliomielite, la terribile malattia “neuro-degenerativa” che colpiva soprattutto i bambini, con un indice di mortalità vicino al 15%, lasciando esiti comunque gravissimi e permanenti, che andavano dalla paralisi totale all'atrofia muscolare.

I primi risultati della ricerca contro la polio si erano avuti nel 1948, quando l'équipe del professor Enders riuscì ad isolare nel laboratorio del Children's Hospital di Boston il poliovirus umano, responsabile della patologia. Dopo 6 anni di sperimentazione, nel 1954 il vaccino messo a punto dal dottor Jonas Salk venne testato su circa 2 milioni di bambini tra gli Stati Uniti, il Canada e la Finlandia.

Dieci anni dopo, nel marzo del 1964, ebbe inizio anche in Italia un massiccio programma di vaccinazioni, basato però sul cosiddetto “metodo orale Sabin” che utilizzava virus attenuati. Il dottor Albert Bruce Sabin (1906-1993), era un ebreo polacco, emigrato con la famiglia negli Stati Uniti nel 1921. Il vaccino, per il quale va ancor oggi famoso, fu il suo regalo “ai bambini di tutto il mondo”.

In Italia, circa 7 milioni di bambini tra i 6 mesi e i 14 anni di età vennero protetti in pochi mesi dalla malattia, che qui colpiva ancora più di 3mila soggetti l’anno. Si cominciò in marzo con il virus di tipo 1, si proseguì ad aprile con quello di tipo 3 e a maggio con quello di tipo 2. Poi, a distanza di qualche mese, il richiamo con un unico vaccino trivalente.

I casi di poliomielite scesero a poche centinaia nel 1965, per poi precipitare definitivamente negli anni successivi. L’ultimo caso registrato in Italia è del 1983. Nel 2000 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato l’intera Europa “polio free”.

A Molinella, dove l'ultimo caso di polio si era verificato nel luglio del 1961, furono vaccinati in tre riprese, a partire dal 16 marzo 1964, circa 850 bambini in età scolare. Molti ricordano ancora il dottor Cesarino Parenti, l’ufficiale sanitario del Comune, che veniva a scuola, accompagnato dall’assistente Rossana Montanari, per somministrarci una zolletta di zucchero sulla quale faceva cadere una goccia di liquido rosso: era il famoso vaccino Sabin che salvò molti bambini di quella generazione dalla poliomielite. Alfredo Baldrati, di cui tante volte abbiamo scritto su queste pagine come uomo di sport, era l'impiegato comunale incaricato di compilare in bella calligrafia i registri dei vaccinati. > https://www.facebook.com/sportivamente.molinella/

 

 

 

 

   

 

 

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