IL CAFFE' DELLA DOMENICA

16 gennaio 1927: la prima partita ufficiale del Molinella

 

(Una formazione del Molinella, 1927)                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                    

 

 

Fondata nel 1911, rifondata nel 1919, per la Federazione Italiana Gioco Calcio, la società del Molinella è nata ufficialmente soltanto nel 1926:, quando il Direttorio Federale, nella seduta del 17 settembre, accolse la richiesta di affiliazione, firmata dal segretario Scarabelli.

(…) Definito così il proprio status di società affiliata, il Molinella ebbe subito l’opportunità di misurarsi con altre “neo-federate” nella Coppa Babini. Alla manifestazione, organizzata dal Russi con l’approvazione del Direttorio Regionale, potevano partecipare le squadre affiliate e non ancora iscritte ad alcun campionato, come il Molinella, le squadre riserve di III Divisione e le squadre allievi di Divisione Superiore.

La prima partita avrebbe dovuto disputarsi il 26 dicembre 1926, ma il maltempo e la neve consigliarono il rinvio a dopo le Feste. L’esordio del Molinella in gare ufficiali avvenne perciò il 16 gennaio 1927, in casa, contro le riserve della Fortitudo Bologna. Nell’occasione, la squadra si schierò con Pierino Massarenti in porta; Walter Spanazzi e Ferrocci terzini; Renato Cortelli, Arduino Gentili e Federici mediani; Dino Magli, Bignami, Valter Gaiani, Faust Fiorini. e Ghelli in attacco. I nostri andarono subito in gol con Livio Ghelli, “la briosa ala sinistra”, che è dunque da considerarsi il primo vero goleador della storia rossoblù. La paura di vincere giocò però un brutto scherzo a Spanazzi & C, che si fecero infilare per ben tre volte dai più esperti avversari. E il passivo sarebbe stato certamente più largo, se il bravo portiere Pierino Massarenti non si fosse prodotto in applauditi interventi, che servirono almeno a limitare i danni.

La tromba della riscossa suonò ad un quarto d’ora dalla fine, quando il Molinella, ancora con Ghelli, con Gaiani e altre due volte con Faust Fiorini, il macellaio, ebbe la forza di rimontare e addirittura di ribaltare il risultato, vincendo alla fine per 5 a 3. Chiuso definitivamente il conto con la Fortitudo, battuta anche a domicilio (2-1), al Molinella si spalancarono le porte della semifinale, grazie anche al contemporaneo ritiro del Bologna allievi e delle riserve del Casalecchio, le altre due squadre inserite nello stesso girone. L’Audace di Guarda Ferrarese, già campione Ulic, si rivelò avversario più ostico del previsto. La battaglia in campo avverso si chiuse con un risultato favorevole al Molinella (1-2), che in quell’occasione subì però l’onta del primo cartellino rosso della sua ancor breve storia: a farne le spese fu il mediano Federici Benedetto, detto Bandèt, cacciato dal campo per gioco scorretto. Il successivo pareggio casalingo (2-2) qualificò il Molinella, che in finale trovò la Forti&Liberi di Forlì. E i romagnoli si dimostrarono davvero i più Forti, pareggiando (1-1) a Molinella e vincendo con pieno merito (2-0) anche in casa propria.      

Conclusa la Coppa Babini con un onorevolissimo secondo posto, il Molinella era atteso all’esordio nel Campionato Aspiranti III Divisione, una specie di torneo preliminare per poter finalmente mettere piede sul gradino più basso della scala calcistica (…)

 

(Andrea Martelli, Quando corre il Novantesimo. La Compagnia del Caffè, 2001)

 

 

 

 

 

 

   

 

 

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