A margine del Meeting di Molinella, un ritorno al nuoto che Bertocchi racconta qui a modo suo
Aveva chiuso col nuoto due anni fa al Settecolli (Roma, giugno 2020), la gara più importante del calendario nazionale. Il nuoto gli procurava un senso di nausea. Non ce la faceva più. Poi, improvvisamente, gli è tornata la voglia di nuotare. Non ha saputo resistere al richiamo della vasca olimpionica di Molinella, al fascino del meeting che il 29 maggio è tornato, anche lui, dopo due anni di stop per covid.
Così, senza dir niente a nessuno (pochissimi sapevano di questa sua decisione), ha prenotato la visita sportiva, è andato a comprarsi un nuovo costume da gara e domenica mattina alle 10 si è presentato ai blocchi di partenza dei 50sl. Non si allenava da due anni, ma un 50 contava di poterlo ancora tenere. Era lì solo per il (ritrovato) piacere di nuotare, senza più condizionamenti, senza l'assillo di dover vincere, di dover fare un certo tempo per forza. Unico obiettivo: stare sotto i 24 secondi. Ha nuotato in 23”55, qualificandosi col miglior tempo per la finale a 6 del pomeriggio, appena 2 decimi di secondo sopra il tempo limite d'iscrizione al Settecolli. Nemmeno Andrea Scalambra si aspettava tanto.
Poi è arrivata la pioggia a rovinare tutto. La finale non c'è stata, il meeting è stato annullato, ma questo non conta. Quello che voleva, Francesco Martelli l'aveva già ottenuto.
A margine del Meeting di Molinella, un sorprendente ritorno che Sandro Bertocchi racconta qui alla sua maniera
No, non c'entra l'emulazione,
il voler fare come i campioni
che, appena presa la decisione
di abbandonare fama e milioni
per ritirarsi a vite normali,
tornano indietro sui loro passi
per risentirsi amati e speciali
com'è dovuto soltanto agli assi.
Sono Francesco, non sono avaro,
sono un romantico sognatore
che non si affanna per il denaro
e privilegia rime con cuore.
Dopo quel giugno duemilaventi
e il Settecolli nuotato a Roma,
il susseguirsi di quegli eventi
che han fatto scempio di ogni idioma
mi ha tolto il gusto di gareggiare,
ho preferito le mostre d'arte
all'arte antica di nuotare,
ho messo l'acqua da una parte.
Quando ho saputo, galeotto,
del meeting classico d'estate,
per qualche giorno ho dato sotto
ad energie dimenticate.
Lì si è riacceso quel barlume,
senza grancassa né clamori
ho comperato un bel costume,
non per ambire a quegli allori
[passati
ormai dimenticati]
ma per nuotare con piacere
cinquanta metri rilassato e poi godere.
Mi han detto chi te lo fa fare,
ma ho dato ascolto a una vocina
che ripeteva devi andare
per onorare la piscina
che dette lustro a nonno Pippo:
mi son buttato come al mare,
quando con rabbia e senza inghippo
correvo intento a superare
la motonave Raffaello,
ho fatto un tempo niente male,
poi… è piovuto sul più bello,
han cancellato la finale
ma ho gareggiato con destrezza
privilegiando non la gara
ma l'emozione e la bellezza,
la qualità che mi è più cara.
(sb)
Nella foto in alto: Francesco Martelli tra Franco Vaccari (a sinistra) e Alberto Maresta, pionieri del nuoto molinellese e suoi primi tifosi.