CICLISMO U23

Il Giro di Ansaloni. Il commento del nostro inviato molto speciale Cesare Natali

 

 

 

Questo Giro d'Italia Under 23 è stato per Emanuele Ansaloni un concentrato di emozioni sia in positivo che in negativo.

L'inizio folgorante della prima tappa, con l'adrenalina a mille per l'arrivo ad Argenta, cioè a due passi da casa, dove per poco non veste la maglia di miglior scalatore, ma riesce comunque a vincere il premio per il "corridore più combattivo" della tappa. Sale sul palco nel tripudio dei suoi tifosi e il giorno dopo riparte con il Numero Rosso nella schiena.

Poi iniziano le montagne, le tappe più favorevoli alle caratteristiche di Emanuele, dove lui non perde occasione ogni giorno per attaccare, mettersi in mostra, ma deve fare i conti anche con degli imprevisti perché ogni tappa nasconde delle insidie, cadute, guasti meccanici, che compromettono un buon risultato di tappa.

Poi c'è da aggiungere che il cast dei partecipanti quest'anno era veramente di primissimo piano:  erano presenti le migliori squadre Under 23 al mondo. Questi team internazionali sono molto spesso il vivaio di team word tour e partecipano regolarmente a gare con i professionisti, questo fa la differenza rispetto alle squadre e ai corridori italiani e ha fatto sì che il Giro sia stato dominato interamente da corridori stranieri.

Il percorso non ha aiutato sicuramente i corridori italiani perché tappe con tante salite così impegnative (Pinzolo, Aprica, Tonale, Mortirolo, Fauniera, Pinerolo) i nostri corridori non le hanno mai fatte.

 

Raggiunto al telefono, Emanuele ci racconta in poche parole il suo Giro:

"Il Giro è stato molto duro, soprattutto per il livello dei corridori stranieri. In questo momento sono più forti perché fanno un calendario professionistico. Non c’è da farne un dramma.

Io ogni giorno andavo all’attacco,  non ho mai pensato alla classifica generale perché era impossibile per le mie caratteristiche. Ho cercato però di mettermi in mostra ogni volta che ne ho avuto l'occasione. Sono contento lo stesso anche se non sono riuscito a trovare il risultato".

 

Parole che danno un segnale di grande maturità sportiva e umana e lasciano sperare in una rivincita a presto.

Emanuele in questo Giro (e non solo) ha espresso in pieno i valori dello Sport e della Vita:

resistenza - tenacia -  combattere - mai perdersi d'animo,  e questo è sufficiente per dare un giudizio positivo al suo Giro

Per Molinella avere un concittadino/atleta a questi livelli, che ha partecipato per il secondo anno al Giro d'Italia Under 23, la corsa a tappe per giovani ciclisti più importante al mondo, è un grande onore, ma è anche un messaggio forte, un esempio per le nuove generazioni che si apprestano a praticare qualsiasi disciplina sportiva.

Noi della redazione del Caffè/Duecaffe.it gli facciamo i complimenti per quello che ha fatto e per quello che sicuramente farà ancora nello sport. Un applauso!

Cesare Natali

 

   

 

 

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