CAFFE' AMARO

Ricordo di Nicola Sunaric che da bambino sognava di vincere una medaglia alle Olimpiadi

 

A sinistra, Nicola Sunaric 3° nella gara di freccette

 

 

Il 30 maggio scorso, all’età di appena 23 anni, è morto per un male incurabile Nicola Sunaric. Nicola aveva cominciato a giocare a calcio nel 2007. Massimo Cacciari, segretario dell’US Reno, lo ricorda così: “E’ arrivato da noi che aveva 7 anni e ha smesso a 14. Ha iniziato nei Primicalci poi Pulcini, Esordienti e Giovanissimi. Ragazzo tranquillo, timido e rispettoso, di quei ragazzi che[1] entrano subito in sintonia con i compagni e gli allenatori perché sempre disponibili, insomma un bravo ragazzo”.

Ma chi ci ha segnalato la sua scomparsa e, quindi,  anche la sua storia sportiva ricorda Nicola soprattutto per la sua partecipazione con Molinella a diverse edizioni delle Olimpiadi Ragazzi. Per la sua tenacia nel ricorrere una medaglia che sembrava irraggiungibile. La volta che c’era andato più vicino, si era fermato ad un passo dal podio: 4° posto, medaglia di legno. Ma lui, l’anno dopo, silenzioso e timido come sempre, era lì a riprovarci ancora. Il suo sogno si realizzò finalmente a Portomaggiore nel 2012: 3° classificato, medaglia di bronzo nella gara di freccette. L’anno dopo, a Baricella, salì un gradino più in alto, vincendo la medaglia d’argento, sempre nelle freccette.

Quella fu la sua ultima Olimpiade.

 
 
Tobia lo ricorda così:

Era tanto che non lo vedevo, ma lo sguardo dolce e gentile non era cambiato; pochi mesi fa ero davanti al palazzetto dello sport e Lui da lontano mi vede e mi saluta; capita spesso che ragazzi grandi che ho avuto a scuola si fermino a salutarmi, però non sempre ricordo il nome e magari gli chiedo di aiutarmi a ricordare. Con Nicola però non ho avuto esitazioni, tra scuola, campo solare e Olimpiadi è tra quei ragazzi che non puoi dimenticare, ma sinceramente nel momento in cui l'ho incontrato non mi ricordavo nemmeno le cose che avesse fatto; Nicola  te lo ricordi per com'era, mai fuori posto o sopra le righe, come mi ha detto testualmente con commozione un suo compagno.

Mi rimane nella mente, e soprattutto nel cuore, quell'ultimo saluto che il destino mi ha concesso, e che porterò per sempre con me.

Ciao Nicola

(tz)

 

   

 

 

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