Addio ad Alberto Maresta che non aveva voglia di morire

 

 

 

Il Caffè era casa sua e da queste pagine salutiamo il nostro amico Alberto Maresta, che se ne è andato il 6 ottobre. Pioniere del nuoto molinellese, leva “Ragazzi del 1940”, e poi bagnino della piscina dal 1965 al 1971, quando per motivi di lavoro si è trasferito a Bologna. Dal suo rientro a Molinella, grazie anche alla comune amicizia con il fotografo Diamanti che era già dei “nostri”, Maresta ha sempre collaborato con la Compagnia del Caffè, di cui era anche socio tra i più attivi.

Sempre attento a tutto ciò che succedeva in ambito sportivo, suggeriva articoli, proponeva  interventi e nuove iniziative. Anche da una sua idea è nato nel 2011 il Molinella Meet di nuoto. Costantemente sintonizzato sugli “umori” della piazza, teneva i contatti con molti ex molinellesi appassionati di sport che non abitavano più in paese. La distribuzione del giornale alle edicole e nei bar era il compito che si era scelto, a cui non è mai venuto meno, neanche quando la malattia gli aveva reso più difficile e faticoso ogni movimento. La sua stessa abitazione era diventata una specie di edicola, a cui ricorreva chi si era perso l’ultimo numero del Caffè o un libro del nostro catalogo. Quando ormai le sue condizioni lasciavano presagire che non ne avrebbe avuto ancora per molto, ha confidato ad un parente che non aveva voglia di morire. Supertifoso della Pallacanestro Molinella, non ha fatto in tempo, purtroppo, a vedere la prima partita di campionato. Il Molinella l’ha ricordato con un minuto di silenzio, prima della gara d’esordio con San Lazzaro.

 

FOTO / Alberto Maresta “distributore” del Caffè; Maresta con Gianni Mura (Sportivamente, 2017)

 

ALBERTO MARESTA, IL BAGNINO

Un articolo di Matteo Selleri

 

Ho solo ricordi di bambino, quando frequentavo la piscina di Molinella, visto che buona parte delle estati, a quel tempo, la mia famiglia la trascorreva a Molinella, nella casa dove sono nato, nonostante abitasse a Bologna.

Nella memoria, vedo Alberto Maresta stazionare nelle panchine, al lato opposto delle docce, con il suo immancabile cappellino da marinaio (vezzo forse ereditato da Alzani, bagnino della piscina negli anni ’50) e tenere sotto controllo la situazione, soprattutto il sabato e la domenica, quando la piscina diventava una sorta di attrazione anche per bambini e ragazzi dei paesi vicini.

Alberto mi sembrava grande e grosso, poi con la sua voce, il suo modo di fare, la sua carnagione abbronzata mi incuteva soggezione. Era il suo modo per farsi rispettare da noi bambini pieni di energia che scorrazzavamo in lungo e in largo per quella che per noi era la “riviera” molinellese.

Maresta era il “sostituto” di Giuseppe Pipetto Martelli, il quale costituì la leva del nuoto del 1965, dove mi iscrissi, per formare la squadra esordienti. Come riporta il libro “Molinella nuota dal 1933. Una storia scritta sull’acqua” curato da Francesco Martelli, nipote di Giuseppe, gli allenamenti si svolgevano tutte le mattine, escluso il sabato e la domenica. “Dalle 10 alle 11 – racconta Alberto - facevo fare ai ragazzi decine di vasche solo di gambe o solo di braccia, secondo le indicazioni di Pipetto. Poi arrivava lui, correggeva qualche imperfezione stilistica, faceva fare degli scatti fino alla linea dei 25 metri e almeno due volte alla settimana prendeva anche i tempi di ognuno”.

Infine, mi viene in mente una frase d’incitamento che mi disse durante uno di quegli allenamenti “Dai, che per esser come tuo fratello Andrea ti manca poco!”. Non era vero, ma Alberto era anche questo.

Per me. Alberto maresta rimane il “bagnino dei bagnini” della piscina di Molinella.


Matteo Selleri (RSM, 10/10/2024)

 

 

   

 

 

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