La scomparsa di Agroppi, cuore granata e rossoblu mancato quando il mister del Molinella era Fiorini. Tino Torment Fattori il suo avatar
(Aldo Agroppi)
E’ scomparso il 2 gennaio Aldo Agroppi, 80 anni, ex calciatore e allenatore professionista, scrittore (“A gamba tesa” è il titolo del suo ultimo libro, uscito qualche anno fa) e commentatore televisivo “senza peli sulla lingua”, come amava dire di se stesso. “Un toscanaccio simpatico e rissoso, dal carattere incendiario”: questo era Agroppi per la critica più benevola.
Insieme a Valerio Spadoni, passato dal Baracca Lugo alla Roma, prima del terribile incidente che gli stroncò la carriera quando stava per tingersi d’Azzurro, anche Aldo Agroppi era considerato (e si considerava) “una scoperta del bravo tecnico molinellese Gustavo Fiorini”.
Cresciuto nel Piombino, al termine della stagione 1960-61, Agroppi era passato al Torino. Dopo due stagioni senza fortuna (e zero presenze) in maglia granata, era quindi tornato in prestito alla sua società d’origine, dove aveva trovato come allenatore Gustavo Fiorini che in pochi mesi l’aveva rilanciato in grande stile. Genoa, Ternana e Potenza le successive tappe della carriera di Agroppi calciatore, che nel 1967, dopo tante peregrinazioni, era rientrato finalmente al Torino, per restarvi fino al 1975. Il calciatore toscano chiuse con il calcio giocato nel 1977 a Perugia, dopo 249 presenze e 17 gol in A. Nella città umbra iniziò nel 1978 la carriera di allenatore, che in seguito lo porterà, tra le altre della massima serie, sulle panchine del Padova e della Fiorentina.
Ma non è tanto di Agroppi calciatore-allenatore che volevamo parlare, quanto del suo mancato approdo in rossoblu, stando almeno alle voci del tifo locale. Nell’autunno del 1974, Agroppi di passaggio da Molinella venne a trovare il suo vecchio e mai dimenticato maestro. Il fatto è certo, purtroppo non siamo riusciti a trovare la foto che ritraeva Fiorini e Agroppi allo stadio, spalle rivolte alla tribuna. L’allora dirigente del Molinella Monaldo Zamboni confidò agli amici che il presidente Stagni “aveva fatto un pensierino al mediano granata per farne un pilastro della squadra” che al termine di quella stagione, guidata da mister Fiorini e trascinata dai gol di Klarner, vinse il campionato e tornò in Promozione, primo passo verso la storica conquista della Serie D, che arrivò due anni dopo con Mazzi in panchina.
(Tino “Torment” Fattori”, primi anni 70)
Un altro aneddoto curioso di qualche anno prima riguarda invece Tino “Torment” Fattori, il quale, alla fine della partita Argentana-Molinella (campionato di Promozione 1970-71), venne a sapere che un osservatore del Torino presente in tribuna aveva chiesto informazioni su di lui. “Stesso ruolo, stesso fisico, stessa corsa, stessa grinta di Agroppi”, pare avesse commentato l’osservatore granata vedendo giocare Tormento. Convinto di trovarsi davanti non un 17enne qualunque, ma addirittura “un nuovo Agroppi”, l’osservatore granata avrebbe voluto impacchettare Tormento seduta stante e portarlo subito a Torino. Quando però scoprì che il nuovo Agroppi non aveva 17 anni ma 23 (e che era anche già sposato), l’osservatore mollò l’osso e, deluso per l’affare sfumato, se ne andò via a mani vuote.
Tormento, a cui non sarebbe certo dispiaciuto giocare il derby della Mole anche da infiltrato, si mise il cuore in pace e continuò a tifare per la sua Juventus. (am)