Arrivederci in Champions! Il "rubentino"  Sandro Bertocchi riapre il libro di Andrea Martelli e ironizza sulla facile profezia di Lucky Luciano Moggi

 

 


 

L’accostamento non è ardito. Pico della Mirandola e Andrea della Molinella, entrambi dotati di memoria prodigiosa, sono accomunati nel timore dello stesso avversario: Firenze. Pico, seguace di Savonarola, è odiato da Piero de’Medici che lo farà avvelenare con l’arsenico; Andrea,

seguace di Soriano, è inviso a Commisso, l’attuale Signore di Firenze, la cui squadra è in aperta competizione col Bologna per un agognato posto in Champion.

Nel susseguirsi di personaggi, situazioni, citazioni e colpi di scena che rendono quantomeno intrigante, se non godevole, la lettura del libro “In caso di Champions rompere il vetro”, emerge l’amore atavico dell’Autore per il Bologna e per Bologna, un amore così autentico e riconosciuto da giustificarne l’atteggiamento settario (pervaso sempre da autoironia, gli và riconosciuto) che è proprio del tifoso. Ma non si può essere tifosi del Bologna se il tifo per i colori rossoblù non è certificato dal disprezzo per Madama Juventus di cui ogni pagina del libro è permeata. La

rappresentazione nefasta di Lucky Luciano Moggi assume quì la dimensione di inno e crociata contro tutti i mali del calcio, oltre che pretesto per manifestare sempiterno odio e dubbi per tutto quanto la “Rubentus” ha conquistato da un secolo a questa parte. Ne consegue che, se anche non si avverassero (come in effetti è stato) le ambiziose profezie di alcuni protagonisti del racconto, basteranno all’Universo Rossoblù l’attuale e lusinghiera posizione di classifica, la luce abbagliante riflessa dallo stratega Italiano che ha relegato in un’anonima penombra un Motta ormai spogliato di uvetta e canditi, oltre alla fondata speranza di terminare il campionato davanti ai Gobbi juventini. Arrivederci dunque in Champion! Questo è l’augurio.

Quanto all’estensore di queste note, alla luce dell’ennesima desolante prestazione della sua squadra del (batti)cuore, non resta che consolarsi non già con un corroborante bicchierino di Stock 84, bensì con un bicchierone di Acqua Cerelia, prospettandosi per lui un epilogo triste, solitario y final. (SB)

 

 

   

 

 

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