Diamanti, professione reporter. Cinquant'anni di sport in fotografia

 

 

Diamanti insegue Rampanti (1976)

 

 

Il nostro concittadino Renzo Diamanti ha passato la vita ad inseguire l'attimo fuggente, ha girato l'Italia in lungo e in largo per fissare sulla pellicola un volto, un'azione da gol, una fuga in bicicletta. Ha raccontato per immagini 2 olimpiadi, 2 mondiali di calcio e, dal suo posto dietro la porta, almeno 37 campionati del Bologna. Le sue foto sono passate sulle pagine di alcuni dei più importanti giornali sportivi nazionali. Calcio e non solo calcio, nel suo obiettivo. Milioni di scatti che, come in un puzzle variopinto, vanno a comporre la grande storia dello sport italiano.

Bella e curiosa, la storia della famiglia Diamanti, originaria del basso Polesine. Il padre di Renzo e il nonno di Alessandro Alino Diamanti, l'estroso trequartista ex Bologna ora al Guangzhou in Cina, erano fratelli. Le loro famiglie presero evidentemente strade diverse, di qua e di là dagli appennini, se la carta d'identità certifica che Alino è un toscanaccio di Prato, mentre Renzo è nato tra le valli di Campotto. Da qui, si è trasferito poi a Bologna e qualche anno fa ha scelto Molinella per viverci da pensionato.

Renzo Diamanti ha cominciato a fare il reporter sportivo che era ancora un ragazzino, nel 1952, come “apprendista” presso lo studio del cugino Ernesto Fabiani, fotografo dell'Ansa. La prima macchina, indimenticabile, una Rollyflex. Il primo incarico, un Giro dell'Emilia vinto da Gino Bartali davanti al Campionissimo. In quegli anni, quando doveva per forza conciliare il mestiere itinerante del fotografo col posto fisso al Comune di Bologna, Diamanti andava in giro con una Topolino Fiat modello C, che la leggenda di quei tempi eroici vuole fosse attrezzata a camera oscura. Appena finita la partita, via di volata: un socio o un amico alla guida del mezzo, lui dietro ad ottimizzare i tempi del viaggio di ritorno per consegnare al giornale le foto già sviluppate, pronte per essere messe in pagina.

Poi, un bel giorno, verso la metà degli anni '60, ai bordi del vecchio campo della Virtus di via Valeriani dove si allenava il Bologna, Diamanti conosce Italo Cucci, all'epoca giovane redattore del Carlino. Nasce tra i due un sodalizio professionale che, negli anni, si trasformerà in amicizia fraterna che dura ancora. Diamanti segue Cucci al Guerin Sportivo e poi a Stadio. E' il suo fotografo di fiducia. Il Direttore Cucci chiama e lui corre ovunque, la macchina fotografica sempre a portata di mano.

Il 2 agosto 1980, tanto per dire, Diamanti sarà il primo fotografo ad accorrere alla stazione di Bologna, appena qualche minuto dopo la strage. A spedirlo sul posto è stato (indovinate chi?) proprio Italo Cucci, che in quei giorni è a Mosca per le Olimpiadi e apprende della bomba alla stazione quasi in diretta, mentre è al telefono con un collega in attesa del treno. Subito Cucci interrompe la conversazione con il collega giornalista e chiama Diamanti, che abita a pochi isolati di distanza dallo scalo bolognese. “Corri alla stazione - gli dice – E' successo un disastro!”. Diamanti inforca il suo motorino e in due minuti è sul posto, pronto a scattare le foto del disastro, di cui ancora non si conosceva la causa.

Quando era più giovane, i tifosi rossoblu lo chiamavano “il rosso”, per via dell'inconfondibile capigliatura color rame che brillava sul prato verde del Dall'Ara. E' andato in pensione all'alba dell'era digitale, quando anche il calcio stava cambiando colore. Il mestiere del fotografo, tutto sommato, l'ha appagato e divertito. Ha vinto dei premi, ha girato il mondo e conosciuto personaggi importanti dello sport e non soltanto dello sport. In dicembre compirà 80 anni e il caffé (che si onora di averlo tra i suoi amici e collaboratori) sta pensando di regalargli e regalarsi una mostra delle sue fotografie più belle. Qui ve ne offriamo un'interessante anteprima. Foto di e con Diamanti, Diamanti di qua e di là dall'obiettivo: le foto che ha tenuto per ricordo dopo un servizio realizzato per conto dei grandi giornali sportivi e quelle in cui si è fatto immortalare insieme a chi aveva fotografato poco prima. Una tentazione, questa, alla quale non sapeva resistere, soprattutto quando si trattava di personaggi come quelli che vedete qui sotto. (a.m.)

 

 

 

Paul Newman 

 

 

 

Pelè

 

 

Mike Tyson



 

                               Bjorn Borg                                                Gigi Riva


 

Eddy Merckx

 

 

Beppe Savoldi

 

 

La grande Virtus di Renato Villalta

  

 

Il cardinal Lercaro e il sindaco Dozza

 

 

 

Diamanti in postazione dietro la porta






           

 

 

   

 

 

PROSSIMI APPUNTAMENTI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

tutto lo sport

Notizie del giorno


ANIMALI DAL MONDO / 100