La grande sfida del Lunedì di Pasqua

veloce

Il gioco del calcio, questo sport che oggi a Molinella viene seguito da un pubblico numericamente scarso, ebbe, qui a Molinella, i suoi pionieri, coloro che meglio degli attuali giocatori seppero soddisfare i loro numerosi ed appassionati spettatori. E’ della “Veloce” che vogliamo brevemente parlare. Dei suoi atleti che privi dei manierismi ora tanto di moda, non ossessionati dall’ “angoscioso” dilemma, metodo o sistema, seppero tramandare a noi, posteri, le loro glorie.
Facendo, a mo’ di certi novellieri, un passo indietro, diremo che la “Veloce” era una squadra costituita in quel di Miravalle da robusti giovanotti che, per la maggior parte, alternavano con disinvoltura la vanga o la cazzuola al pallone. E con la stessa passione con cui passavano dal lavoro al gioco, loro stessi si pagavano maglie e scarpe. E quello sport che s’era innestato su di una sana vena di passione popolare, coi suoi atleti seppe causare non poche amarezze alla squadre vicine e lontane (tra le quali il Medicina e il Sant'Antonio) con cui ebbe a misurarsi. Tradizione voleva poi che ogni anno, il lunedì di Pasqua, la “Veloce” che, grazie alle cure di quello che oggi chiameremo C.T., certo sig. Magagnoli Antonio, non era mai giù di corda, si battesse contro i “Veterani” del Molinella. E questi pur spalleggiati per l’occasione anche da “effettivi” piegavano all’irruenza degli ospiti; e quasi sistematicamente la palma della vittoria, che per l’occasione era un ricco simposio pagato dagli sconfitti, andava alla “Veloce”. La squadra ospite poi in questo giorno giungeva a Molinella su un carro trainato da un ciuco (specie di mascotte messa a disposizione da certo “Mingaren”, tifoso di Miravalle) ed accolta al suono della banda sfilava poi con questa in testa e con l’altra squadra attraverso le vie del paese. Ed una volta sull’”arena” gli atleti della “Veloce” scattavano all’attacco ed a spegnere i loro ardori non contribuiva certo il genuino vino della damigiana che a lato del campo scortata dall’addetto ai servizi logistici, certo Pezzoli Antenore, reintegrava le forze degli atleti. E così dal 1927 al 1933 la “Veloce” tenne cartello per il calcio molinellese. Poi uno stadio vero con una tribuna soppiantò quel povero campicello malamente recintato. E, là, nello stadio, giocarono anche atleti dai nomi difficili da pronunziare, ma quella purissima vena di sano sport si estingueva fatalmente. – Pensa – mi diceva un anziano che apparteneva alla “Veloce” – gli uomini pagavano 2 lire e le donne 20 centesimi per venirci ad applaudire!” – E nei suoi occhi e nella voce vi era rimpianto: vuoi per quegli applausi, che per i suoi vent’anni trascorsi da un pezzo. Perché la realtà vuole che i giovani che nel 1930 batterono 3-0 i “Veterani” del Molinella, ora sono uomini compassati ed anziani, alcuni dei quali, come per esempio il Giordani, privato di una gamba da un incidente sul lavoro, sono stati duramente provati dalle peripezie della vita.
E’ questa breve storia, anche se qualche lettore pignolo non la troverà esattissima come dovrebbe essere ogni storia antica o recente, ci perdoni: essa vuol essere un modesto ma doveroso omaggio a quegli eroi dello sport.

Giuliano Vincenti

(La Squilla, 23 dicembre 1953)squadra

Mista veterani e riserve del Molinella che sfidarono la Veloce nel 1930

 

 

   

 

 

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