Stefania Strumillo al Corriere della Sera: "Forse ho sbagliato sport ..."

 

 

 

(Da: www.atleticalive.it ) Sulla pagina bolognese del Corriere della Sera del 22 febbraio, Alessandro Mossini racconta la rabbia e la delusione di Stefania Strumillo, bronzo alle Universiadi in Corea l’anno scorso, in una specialità, il lancio del disco, assai povera di medaglie nella storia dell’atletica italiana (almeno al femminile… al maschile per anni l’Italia è stata l’avanguardia mondiale). Tra l’altro, per la Strumillo quella ottenuta alle Universiadi è stata una delle migliori prestazioni personali di sempre. Lancio del disco che deve essere inviso ai Gruppi sportivi Militari Militari (unici destinatarii di eventuali richieste di pseudo-professionismo in Italia nell’atletica) considerato il precedente ingombrante di Tamara Apostolico, la cui storia è finita su Repèort di Raitre. Nell’articolo si legge come Stefania abbia dovuto lasciare la provincia di Bologna per trasferirsi a Rieti così da trovare risorse per inseguire il suo sogno, “nelle contraddizioni dell’atletica italiana”, tiene a sottolineare Mossini nel pezzo del Corriere. Dal Cus Bologna la Strumillo passa al Centro Sportivo Esercito. Dopo due anni però Stefania si ritrova fuori dal gruppo perché i lanci vengono considerati poco (da undici anni non c’è un concorso militare per il disco femminile) e fare l’atleta a tempo pieno diventa dura. Questa la sua situazione attuale.

Da quattro anni abito a Rieti e milito nella Studentesca Cariri, che ha un ottimo settore giovanile: alleno i bambini per tentare di sopravvivere come atleta, poiché essendo fuori dai gruppi militari e non avendo borse di studio federali curo tutta la preparazione da sola. E sono sempre io a dovermi occupare delle mie cure mediche, della nutrizione, della fisioterapia e di tutte quelle cose che servirebbero a un professionista”.

 

Inevitabile il parallelo tra la vicenda della Strumillo e quella della Apostolico. Quest’ultima, nonostante la terza misura italiana di sempre fu costretta a ritirarsi. La Strumillo è la sesta performer italiana di sempre (58,22 la sua miglior misura), e ai Campionati Italiani di Lanci invernali di quest’ultimo weekend è giunta seconda. Ora l’obiettivo più tangibile sono i Campionati Europei di Amsterdam in luglio, dove la discobola vanta già lo standard di partecipazione, che dovrà comunque confermare agli italiani di giugno. L’ambizione sarebbe quella di arrivare in finale, dove sono diversi anni in cui sono si vedono azzurre. E le Olimpiadi?

 

Anche se avessi il minimo di 61 metri o fossi nella lista delle prime 32 al mondo qualificate di diritto la Fidal e il Coni avrebbero poi l’ultima parola per decidere se mandarmi. È un po’ ridicolo, ma funziona così”.

 

E poi arriva il grido di dolore sportivo:

 

Anni fa con le mie misure sarebbero venuti tutti a cercarmi mentre ora le cose sono cambiate: vengo da una stagione fenomenale, ma i Mondiali dello scorso anno per la nazionale sono andati male e hanno investito i pochi soldi su chi può andare a Rio. Poi c’è il problema dei lanci, che secondo i dirigenti non danno visibilità, e così va a finire che alcuni hanno sia la borsa di studio Fidal che lo stipendio dei gruppi militari e io non ho nessuna delle due. Forse chi lancia come me non ha solo sbagliato sport ma ha anche sbagliato settore nell’atletica”.

 

Come darle torto? La stessa Stefania precisa poi che a 26 anni non può certo garantire prestazioni d’elite allenando i bambini e vivendo di rimborsi, considerando che sta cercando di allenarsi come una professionista con le risorse di una dilettante. L’augurio?

 

Spero che la Federazione o qualche gruppo militare mi dia una mano”.

 

 

Non sono certo questioni di poco conto, quelle sollevate da Stefania Strumillo sul Corriere. Il dibattito si sposta quindi su facebook:

 

In Spagna – scrive Stefania - la situazione per loro è paradossale, forse non conoscono l'Italia. Le Federazioni devono aiutare tutti gli atleti di livello, soprattutto chi non fa parte di Gruppi Militari, bisogna aiutarli dalle categorie giovanili junior per evitare di farli smettere e non spremerli per cercare di farli entrare in qualche gruppo militare e poi togliere i margini di crescita e miglioramento. Il supporto deve esserci fino alla categoria Assoluti, questo è indiscutibile..O si prendono i meriti delle vittorie e delle medaglie grazie all investimento personale delle famiglie, delle società civili e non, degli allenatori che sacrificano tempo della loro vita privata a titolo per lo più gratuito e tutti quelli dietro alle quinte? Qualcuno di voi si è mai chiesto come facciano gli atleti? Soprattutto quelli non militari come me? Per avere un supporto dovremmo andare alle Olimpiadi, dicono, ma alle Olimpiadi come ci si arriva senza un serio supporto economico? Io non so darmi una risposta.

 

 

 

   

 

 

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