C'era una volta l'Olimpia, il River e la Torpedo. Memorie del calcio di strada

 

 

Matteo Selleri, conduttore di programmi radiofonici nei primi anni delle radio libere, poi redattore-collaboratore di varie testate bolognesi, impegnato ora sui temi dell'agroalimentare, la passione per il giornalismo deve averla coltivata fin da piccolo.

Rivede la luce per caso un libretto scritto di suo pugno nel 1968, che riprende un testo precedente di autore più o meno ignoto, preziosa testimonianza di un'epoca, l'ultima, forse, in cui i bambini di Molinella giocavano ancora a calcio in maniera spontanea.

Lino Gurioli ha raccontato l'epopea delle bande giovanili che, alla fine degli anni 50, combattevano con sassi e bastoni per il controllo del sentiero della Fossetta lungo la ferrovia o delle “case vuote” presso il cantiere della chiesa nuova. Dieci anni dopo, ci si affidava ad un pallone per determinare la supremazia territoriale di una banda sull'altra. “La Regola Numero 1”, spiega Matteo Selleri, stabiliva che accettando la sfida degli avversari, al meglio delle 2 o delle tre partite, ti giocavi tutto: “se perdevi, la tua squadra spariva dalla circolazione e i vincitori avevano il diritto di scegliersi i tuoi giocatori migliori (se questi accettavano). Per non rischiare, potevi decidere di giocare solo delle amichevoli, ma queste non ti davano alcun prestigio”.

 

 

Stupisce, innanzitutto, la serietà con cui quei bambini di 13 o 14 anni giocavano a fare i grandi. Chissà se il dottor Mauro Tura, classe 1954, ricorda di essere stato il presidente (eletto con 13 voti, due in più del suo concorrente diretto, l'ingegner Claudio Bonazzi) di una squadra che si chiamava Olimpia FC? Che quell'anno – eravamo nell'estate del 1968 – schierava nei diversi ruoli i seguenti giocatori: “Portieri: Paolo Ghedini, Daniele Zaffagnini, Bruno Mainardi; Difensori: Mauro Zoccoletto, Aurelio Del Sordo, Maurizio Zerbini (“Gatto”), Roberto Crispolini, Andrea Martelli, Mauro Tura, Sergio Tortora (“Pinguiz”), Mario Frasson; Centrocampisti: Matteo Selleri, Fabrizio Bergonzoni, Michele Borgiani, Andrea Gabusi,SauroBulzanini, Mauro Bianconi; Attaccanti: Carlo Landi, Umberto Gallini, Gianni Rossetti, Stefano Gualandi, Gianni Mazzoni, Claudio Bonazzi, Paolo Zaffagnini”.

Ventiquattro elementi tra i quali scegliere, di volta in volta, i 7 o gli 11 migliori, più il sedentario segretario Danilo Roda (che ora vive in un paesone dell'interland milanese), unico dirigente non giocatore, che tuttavia pare tenesse nascosta in un cassetto la maglia numero 7, con la segreta speranza di poterla un giorno indossare con onore.

La storia dell'Olimpia era cominciata però alcuni anni prima: “La nostra squadra – si legge infatti nel libretto di Matteo Selleri - sorse nell'inverno del 1962. Ci trovavamo tutti i pomeriggi, dopo la scuola, in un campetto piccolissimo, il TO-LE-MA-PI-SE (dalle iniziali dei nostri soprannomi), dietro il cortile di Paolo Ghedini e lì stavamo fino a tardi. Eravamo in diversi amici e decidemmo di formare una squadrina che prese il nome di “Olimpia” solo con l'andar del tempo. Essa, all'inizio, era così composta: 1 Ghedini Paolo, 2 Ricci Lucchi Tiziano, 3 Sgarbi Paolo, 4 Mazzoni Gianni, 5 Cesari Mario, 6 Selleri Matteo, 7 Mazzoni Giuseppe, 8 Tortora Sergio, 9 Martelli Andrea. Alcuni di questi sparirono completamente dai quadri della nostra squadra, ma l'attività continuò. Il 15 settembre 1964 andarono a monte le trattative per disputare una partita con la Viola. Il 29 settembre 1964 Paolo Ghedini andò ad abitare a Bologna e per circa due anni non si parlò più di squadra. Il 26 giugno 1966 l'Olimpia rinasce nel mio cortile (di Matteo Selleri, ndr) dove vennero scelti i nuovi giocatori. La sede era nella legnaia, a cui si accedeva da un finestrino...”.

La squadra, quale veniva descritta nel giugno del 1968, era infatti il risultato finale di una serie di rimaneggiamenti stagionali, puntualmente registrati da Selleri alla voce “Campagna Acquisti-Cessioni... Stagione 1966, acquisti:Chersoni Franco 1955 (dal Doposcuola), Gallini Umberto 1957, Landi Carlo 1957, Zoccoletto Mauro 1953, Tugnoli Vitaliano 1955, Tugnoli Elio 1955 (gli ultimi 3 dallo Zuccherificio); cessioni: Giorgi Roberto 1955 (al Traghetto), Pizzirani Sergio 1953, Puggioli Franco 1955, Bertazzoli Fabrizio 1955 (alla Pancaldi), Bertuzzi Gustavo 1955. Stagione 1967, acquisti: Pazi Valerio 1955, Rossetti Gianni 1958, Mainardi Bruno 1958, Bergonzoni Fabrizio 1955, Bianconi Mauro 1955, Crispolini Roberto 1955, Nobili Aldo 1956, Rubini Andrea 1956, Aurelio Del Sordo 1955 (da Faenza), Gualandi Stefano 1954, Zaffagnini Paolo 1959; cessioni (alla Torpedo):Tugnoli Elio e Vitaliano1955, Chersoni Franco 1955, Nobili Aldo 1956, Rubini Andrea 1956, Pazi Valerio 1955. Stagione 1968, acquisti:Gabusi Andrea 1954, Sauro Bulzanini 1953 (da Juvenilia Imola), Borgiani Michele 1956 (da Bologna), Frasson Mario 1956, Benetti Fausto 1952, Marani Francesco 1954 (portiere, dalla Viola), Zerbini Maurizio 1955; cessioni:Benetti Fausto 1952, Borgiani Michele 1956 (ad una squadra di Genova)”.

 

 Si gioca a calcio tra i palazzoni 

 

La stagione di gioco andava dal 1° al 30 settembre, però, precisa Selleri, si poteva giocare anche da metà giugno a metà luglio e durante le vacanze di Pasqua e di Natale, se il tempo lo permetteva. Gli avversari dell'Olimpia erano La Viola di Daniele Zaffagnini, Francesco Marani, Sergio Bianchetti, Umberto Gualandi e Giampaolo Burbello, per citarne alcuni; Il Doposcuola di Marco Gurioli, Stefano Chiletti, Gilfredo Frassinetti, Valerio Pazi e Franco Chersoni; ma soprattutto Il River, la Squadra dei Palazzoni, capeggiata da Maurizio Rimondi, che schierava tra gli altri Mauro Witta Cavallini, Alberto Falzoni, Maurizio Galassi, Pietro Angelucci, Daniele Galletti, Valerio Lombardi, Daniele Bianchi e Renzo Marisaldi.

 

Ogni squadra aveva il suo campetto: quello della Viola era in fondo all'attuale Via Michelangelo, quello del River oltre i cantieri di via Bellini, vicino al macero della Bianchina. Selleri traccia perfino una mappa del calcio di strada in quegli anni: si giocava nei giardini del Comune (dove però correvi il rischio che le guardie municipali Marisaldi Dante e Nevio al paròn ti sequestrassero il pallone), al parco dei divertimenti alla Casa Tonda (dov'era in agguato dietro la siepe un vecchio che il pallone te lo tagliava all'istante con un ronchetto), nel prato dietro la Casa del Popolo (a cui si accedeva dall'orto dei Magli), al campetto del prete (non ancora recintato) dietro la chiesa in costruzione, allo Zuccherificio, nel cortile della fabbrica Pancaldi e del Doposcuola, alla Punta, vicino all'Annegale, al macero di Guarda, nel pratino intorno all'acquedotto e davanti alla chiesina di San Francesco. Ambitissimo il campo della Centrale, che dovevi però contendere ai più grandi. Quasi inaccessibile lo Stadio, dove potevi entrare solo in qualche rara occasione al prezzo di una bottiglia di vino per il custode Giartén.

 

 

Dietro il Municipio vecchio: lì c'era il campo dell'Olimpia

  

Da questo punto di vista, i più sfortunati erano proprio quelli dell'Olimpia, i quali, dopo gli esordi al TO-LE-MA-PI-SE, scelsero come loro campo (“solo per gli allenamenti”) lo spazio dietro il vecchio municipio, abbandonato da anni. Questo campetto, delle “dimensioni di m.4 x 9” aveva la caratteristica che le porte non erano frontali, ma ortogonali una all'altra: una porta era segnata da due pertiche, di quelle che si usavano per sostenere i fili del bucato; l'altra, contro il muro del palazzo, da due pietre. Qui si giocò la madre di tutte le partite: “Sabato 6 giugno 1964, vigilia dello spareggio Bologna-Inter, si disputò dietro il palazzo del comune abbandonato, la partita più famosa della nostra storia: La Partita dello Scudetto, tra Bolognesi e Resto del Mondo, che si concluse dopo oltre 4 ore di gioco (si giocò infatti dalle 16 alle 20,30) con la vittoria dei Bolognesi per 21 a 19...”.

Oltre alle partite ufficiali, ai gol segnati e subiti (che riportiamo in uno specchietto qui sotto), Selleri non manca di darci qualche nota di colore. “8 settembre 1966: nella partita contro il River (5-5) spianiamo le nuove maglie (blu con risvolti gialli) vinte con le figurine Panini: abbiamo messo insieme figurine di tutti e siamo stati tra i primi 100 in Italia a completare l'album. 23 dicembre 1966: dovevamo disputare un torneo natalizio con in palio un Babbo Natale di plastica, ma la partita con il Doposcuola non si è disputata perché nevicava. 4 febbraio 1967: usciamo per la prima volta (al Parco dei Divertimenti) con il pallone che ci ha regalato il maestro Landuzzi. Il pallone del maestro diventa il pallone della squadra. 25 marzo 1967: festeggiamo la vittoria per 2-1 sul River mangiando un uovo di Pasqua in sede. 27 giugno 1967: decidiamo di acquistare una nuova divisa perché sono andate perse alcune maglie della vecchia divisa Panini. 3 agosto 1967: acquistiamo la nuova divisa (maglia e calzettoni azzurri con risvolti bianchi, calzoncini bianchi). 25 agosto 1967: trasferimento della sede dal cortile di Matteo a quello di Paolo. 11 Settembre 1967: inaugurazione della nuova sede. 20 settembre 1967... oggi siamo al vertice della celebrità”.

 

 

  

Cos'era successo da giustificare tanto entusiasmo da parte di Selleri? Il giorno 19, dopo una lunga serie di partite e alterni risultati, l'Olimpia aveva sconfitto 8-2 e annientato definitivamente il River, storica avversaria di quei primi anni. Ma Selleri non poteva immaginare che sull'Olimpia stava per abbattersi la tremenda vendetta della Torpedo di Checco Chersoni. “Questi – racconta Selleri – aveva litigato con Andrea Martelli per un pallone bucato alla Centrale. I due se ne dissero di tutti i colori e alla fine di settembre (era il 1967, ndr) Chersoni se ne andò, seguito dai gemelli Tugnoli e da altri suoi scudieri...”. Selleri la racconta come una scena da film western: “Checco e i suoi arrivarono in bicicletta, s i fermarono davanti al cancello del cortile di Paolo e diedero fuoco alla nostra bandiera che avevano portato via dalla sede...”.

Per risolvere una volta per tutte la spinosa questione, non restava che affidarsi al pallone. Le trattative si svolsero al parco dei divertimenti. La delegazione dell'Olimpia (Selleri-Gualandi-Crispolini) raccolse incautamente il guanto di sfida lanciato dai transfughi sicuri di vincere (“partita di andata e ritorno con eventuale bella”) e andò allegramente incontro al suo destino. La Torpedo, così si chiamava la nuova squadra di Chersoni, si aggiudicò la sfida in due partite (4-0; 5-2), decretando la morte dell'Olimpia in base alla Regola Numero 1.

Era il 6 luglio 1968. In settembre si sarebbero spalancati i portoni dello stadio per far entrare i bambini del Nagc (Nucleo Addestramento Giovani Calciatori), ovvero la prima Scuola Calcio, diretta da Edgardo Bianchi. Ti davano loro maglie e palloni per giocare. Non c'era più bisogno di fare la collezione delle figurine per vincere una muta di maglie, né del maestro Landuzzi per avere in regalo un pallone di cuoio da tenere come un oggetto prezioso. Anche gli avversari te li trovavano loro ogni domenica mattina, senza bisogno di trattare i termini della sfida, com'era capitato l'ultima volta al parco dei divertimenti. E anche la temutissima Regola Numero 1 non aveva più alcun significato: nel nuovo ordinamento, c'era sempre un campionato che cominciava ogni settembre.

Ignari di quel che stava succedendo nel mondo, i bambini di Molinella che giocavano a calcio furono in qualche modo testimoni e protagonisti di un '68 alla rovescia: il trionfo della normalizzazione, la fine del calcio di strada e della fantasia al potere.

(a.m.)

 

TUTTE LE PARTITE DELL'OLIMPIA F.C.

(risultati, gol e statistiche a cura di Matteo Selleri)

 

Stagione 1966

31 agosto: Doposcuola - Olimpia (sospesa per pioggia sul risultato di 1 a 1; gol: Bonazzi)
3 settembre: Olimpia - Doposcuola 5-3 (Tugnoli E, Tugnoli V, Tortora, Selleri, Bonazzi)
8 settembre: River- Olimpia: 5-5 (Landi 2, Gallini 3)
9 settembre: Olimpia - River: 3-4 (Tortora, Selleri, Landi)

  

Stagione 1967

23 marzo: Olimpia - River 2-4 (Selleri, Tugnoli E.)
24 marzo: River - Olimpia 1-2 (Martelli su rigore, Zoccoletto)
6 settembre: Traghetto - Olimpia 1-8 (Tugnoli E. 4, Gualandi, Martelli, Selleri, Landi)
19 settembre:finalissima Olimpia - River 8-2 (Tugnoli E. 3, Landi 1, Gualandi 3, Selleri)
23 settembre: Olimpia - Traghetto 8-1 (Landi 1, Selleri, Gualandi 6)
20 ottobre:Olimpia Juniores - Pancaldi 12-3 (Landi 5, Cappelletti 3, Gallini 2, Rossetti 2)

 

Stagione 1968

12 aprile: Olimpia - Torpedo 0-4
15 giugno: Viola - Olimpia: 4-4 (Gualandi 3, Tortora)
6 luglio: Torpedo - Olimpia 5-2 (Tura, Gualandi)

 

Partite: giocate 13, vinte 6, pareggiate 3, perse 4

Gol: fatti 62, subiti 37

Marcatori: Gualandi 14, Landi 11, Tugnoli E. 9, Selleri 6, Gallini 5, Tortora 3, Cappelletti 3, Martelli 2, Bonazzi 2, Rossetti 2, Tugnoli V. 2, Zoccoletto 1, Tura 1

 

 

Trofei vinti

  3 settembre 1966: Coppa di Latta vinta col Doposcuola
19 settembre 1967: Coppa d'Argento vinta nella finalissima col River

(la coppa era stata messa in palio dal M° Landuzzi, che ci aveva lasciato in 5^ l'anno prima)

 

Trofei persi

6 luglio 1968: Maialino di Plastica perso contro la Torpedo

 

 

 

 

 

 

 

   

 

 

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