I 90 anni del Dall'Ara:

tutte le volte che lo sport di Molinella ha incrociato la storia dello Sport Italiano

 

E' da ieri in vendita con Repubblica il dvd “Mi chiamo Renato...”, dedicato ai 90 anni dello Stadio di Bologna, chiamato all'inizio Il Littoriale, poi Comunale e dal 1984 intitolato alla memoria del presidentissimo rossoblu Renato Dall'Ara. Molti hanno sognato di calpestarne l'erbetta e qualcuno c'è riuscito. E' stato lo stadio di Ghetti e Gazzaneo. Lì hanno giocato da avversari Magli e Fiorini, Bovoli e Oriali. Insomma, da lì è passata un po' della nostra storia sportiva...

 

 

1927. Il molinellese Giuseppe Martelli firma il primo gol del Bologna al Littoriale

 

 

Giuseppe Martelli in azione; a destra: il Littoriale (cartolina celebrativa,1927)

 

6 giugno 1927: i rossoblu felsinei (come si diceva una volta) superano il Genoa con una rete del molinellese Giuseppe Martelli, detto Martlén. Si tratta di un gol storico, il primo segnato dal Bologna al Littoriale, oggi Stadio Dall’Ara.

 

Nato dalle parti della Spadona nel 1901, Giuseppe Martelli si era trasferito con la famiglia a Bologna quando era ancora bambino. Ala destra di ruolo, aveva fatto parte della squadra Campione d'Italia nel 1925. E' morto a Bologna all'età di 93 anni, ultimo superstite del Bologna del primo scudetto. Suo fratello Gesù è stato un arbitro di Serie A e dirigente per lunghi anni della sezione bolognese dell'AIA.

 

 

 

1939. “Il Molinella festeggia la promozione in Serie B affrontando al Littoriale il Bologna campione d'Italia che si prepara alla sfida di Coppa Europa contro gli ungheresi del Ferencvaros”

 

Il Molinella come il Bologna: “al Littoriale, davanti a spalti gremiti”.

 

Ieri sera (3 luglio 1939) la squadra del presidente Monterumici fece passerella al Littoriale, ospite del Bologna, fresco campione d’Italia, che organizzò la partita in notturna per meglio prepararsi alla sfida di Coppa Europa con il Ferencvaros. Puricelli, Biavati, Sansone e Andreolo andarono in rete una volta per uno, ma la partita, bella e vibrante, esaltò anche il valore di Medola, Spanazzi e Spadoni, autore, quest’ultimo, dell’unico gol del Molinella. Vedrete che questo Molinella farà bella figura anche tra i Cadetti...” (Weiss Ruffilli; Il Resto del Carlino, 4 luglio 1939)

 

Il Molinella, che per la verità aveva esordito al Littoriale nel giugno di quello stesso anno in occasione dello spareggio con la Maceratese, giocò allo Stadio di Bologna altre 5 partite di cartello con Atalanta, Pisa, Livorno, Catania e Padova. Sempre al sabato pomeriggio, “per evitare dannose concomitanze con le altre gare del massimo campionato e per comprensibili ragioni di cassetta”.

 

 

 

1941. Il molinellese Aristide Facchini stabilisce al Littoriale

 

Il nuovo record italiano dei 110hs

 

Facchini salta l'ostacolo in perfetto stile. La foto diventerà la copertina di un libro di Gianni Brera

 

29 giugno 1941. Al Littoriale di Bologna il molinellese Aristide Facchini stabilisce il nuovo record italiano dei 110hs (14”6), migliorando di un decimo di secondo il precedente limite.

 

Neanche un mese dopo, il 20 luglio a Torino, Facchini vincerà anche il titolo italiano col tempo di 14”4 che vale il nuovo record nazionale e la seconda prestazione d’Europa.

 

 

 

1968. Al Comunale di Bologna le finali provinciali dei Giochi della Gioventù.

 

Molti i molinellesi in gara

 

Bologna, Stadio Comunale (anni 60)

 

9 giugno 1968. Si disputano al Comunale di Bologna le finali provinciali della prima edizione dei Giochi della Gioventù, voluti dal CONI nel quadro di un progetto di rilancio dello sport italiano. Partecipano alle gare anche molti studenti delle Medie di Molinella, vincitori della Fase Comunale che si era svolta due settimane prima allo Stadio di Molinella.

 

Non abbiamo purtroppo le foto, ma la memoria ricorda il CT Carlo Bertocchi, i marciatori Gabriele Cavacini e Franco Puggioli, Sergio Tortora primo nel peso e la squadra di basket (con Stefano Gualandi, i gemelli Tugnoli, Andrea Martelli, ecc...) che il dottor Mario Parenti, militare a Firenze, aveva affidato al 15enne Eros Lullini. Il pesista Tortora fu l'unico a qualificarsi per la Finale Nazionale, che si svolse in settembre allo Stadio dei Marmi di Roma

 

 

 

1982. Gli Allievi del Molinella al Comunale in anteprima a Bologna-Juventus

 

 

Gli Allievi del Molinella (Bologna, 28 marzo 1982)

 

28 marzo 1982. Gli Allievi del Molinella, allenati da Andrea Binelli, giocano davanti a 40.000 spettatori prima di Bologna-Juventus. La partita tra Bologna e Molinella, valida per il Campionato Provinciale CSI, finisce 5-0 per i padroni di casa.

 

Terminerà invece 0-0 il match clou tra il Bologna di un giovanissimo Mancini e la Juventus dei vari Zoff, Cabrini, Gentile e Tardelli, che di lì a qualche mese avrebbero vinto il Mundial di Spagna, mentre il Bologna scendeva mestamente, per la prima volta, in Serie B.

 

Negli anni seguenti, (maggio 1997) giocheranno al Dall'Ara anche i bambini delle Elementari di Molinella qualificati per la fase provinciale del Torneo Scolastico Mantovani (maggio 1997) e la squadra dell'Oratorio San Matteo nella partita inaugurale della Junior Tim Cup-Torneo Nazionale delle Parrocchie (dicembre 2013).

 

 

 

2014. Andrea Martelli ambienta al Dall'Ara l'ultimo capitolo del libro

 

Averlo Saputo che finiva così”

 

 

 

(…) Io e mio padre torniamo a sederci dov’eravamo prima. Sento che qualcosa sta per succedere Guardo in alto a sinistra e vedo venire giù da San Luca un fiume di macchine, che scorre lento. Sono gli americani che arrivano sui loro macchinoni neri e lunghissimi, con i vetri oscurati e il baule pieno di dollàri fruscianti.

Questo è per noi come il campo dei sogni di Ray Kinsella, là in mezzo al granoturco, nel silenzio dell’ Yowa – dico a mio padre.

No – mi risponde – questo è il nostro Stadio Paradiso.

 

(Redazione Duecaffè, 9 settembre 2016)

 

 

Mi chiamo Renato. I 90 anni rock'n'gol dello stadio di Bologna.

Il DVD sabato con Repubblica

 

 

 

MI CHIAMO RENATO...

Bologna è famosa per tre torri: l‛Asinelli, la Garisenda e la Maratona. Dalla prima se c‛è vento si possono vedere le Alpi, ma dall‛ultima in certe giornate addirittura l‛Europa. Non si dice andiamo alla partita, si dice: andiamo allo stadio. Che è tutta un‛altra cosa. Lo stadio è casa nostra e per tanti altri, migliaia, decine e decine di migliaia, uguale. Qua abbiamo riso e maledetto, abbiamo pianto di rabbia e di gioia. Abbiamo fatto la Storia. O forse la Storia ha fatto noi. Ma la cosa speciale è che l‛abbiamo fatto tutti insieme. Belli e brutti, ricchi e poveri, simpatici e antipatici, buoni e cattivi, padri e figli. In questo posto nessuno è mai stato vecchio. Nessuno è mai stato solo. Lo sapete che lo stadio respira? A volte addirittura sbadiglia, si sgranchisce, altre tossisce o brontola. Certe notti russa, perfino. Qualche volta ha un brivido che lo scuote nel sonno: forse sta avendo un incubo. Oppure sorride come un bambino che sta facendo un bel sogno. Proprio uno di quelli che avete lasciato lì dentro anche voi” (Cristiano Governa, Emilio Marrese, Paolo Muran)

 

Gli autori de Il cielo capovolto (Cineteca Bologna, 2014), dopo aver ricordato in modo romantico e originale l‛ultimo scudetto del Bologna, celebrano con lo stesso stile i 90 anni che lo stadio Renato Dall‛Ara (già Littoriale e Comunale) compirà il 31 ottobre 2016, raccontandone la gloriosa e talvolta tormentata vita attraverso i personaggi e i momenti che l‛hanno caratterizzata.

 

Da modello di avanguardia europea, alla sua genesi, fino alle soglie di un‛ennesima metamorfosi. Da Mussolini a Baggio, da Patti Smith a Di Vaio, da Togliatti a Savoldi, da Pirandello a Signori, da Ondina Valla a Vasco Rossi, da Schiavio agli U2, da Coppi agli All Blacks… Partite, concerti, comizi, adunate, messe. Musica, sport, cultura, politica, società, costume e perfino religione: la storia del Dall‛Ara è anche la storia di Bologna, ma soprattutto dei bolognesi.

 

Proprio alla loro voce – come un coro ideale guidato da un insospettabile direttore – è affidata questa narrazione sospesa tra favola e realtà, lieve, divertente, ricca di aneddoti sorprendenti. Ed emozioni. Infatti, insieme allo stadio, protagonista principale di questo docufilm è proprio la passione. Ognuno dei personaggi di fantasia (incarnati dagli attori e dai noti addetti ai lavori che, come Pizzul o Masina, hanno accettato il gioco della recitazione) rappresenta, con un pizzico di ironia, un tipo di pubblico e un modo diverso di vivere lo stadio. O di vivere e basta.

 

Il DVD (con due contenuti extra) sarà in vendita in allegato all’edizione bolognese del quotidiano LA REPUBBLICA da SABATO 10 SETTEMBRE.

 

QUI trovi anche il trailer ...

http://www.zerocinquantuno.it/notizie/news/mi-chiamo-renato-i-90-anni-rockngol-dello-stadio-di-bologna/

 

 

 

 

 

 

 

 

   

 

 

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