Anniversari: 25 ottobre 1936, Mussolini a Molinella per inaugurare gli impianti sportivi

 

 

Il 25 ottobre 1936 – 80 anni fa - Benito Mussolini venne a Molinella per inaugurare ufficialmente l'ospedale-ricovero, l'acquedotto, la casa del fascio (l'attuale municipio) e gli impianti sportivi. Questa è la cronaca di una giornata davvero particolare.

 

Fu lunga l’attesa, ma la fede tenacemente alimentata ebbe alla fine il suo premio”. Diceva così il manifesto che annunciava ai molinellesi l’arrivo del Duce, fissando la data dello storico appuntamento per il 25 ottobre.

 

Proveniente da Bologna, dopo un viaggio che il Capo “volle per lunga parte fare in piedi sull’automobile, fermo nel saluto romano, per non negarsi alla folla che si assiepava festante lungo la strada” e dopo una sosta imprevista “da Lui stesso ordinata per salutare un gruppo di laboriosi rurali nell’aia del colono Carlotti di San Martino”, il corteo giunse finalmente a Molinella “alle ore 12 di una magnifica giornata di sole, accolto all’ingresso del paese da una centuria di motociclisti con le macchine rombanti e da una compagnia di avanguardisti che presentano i loro gagliardetti”.

 

 

 

All’altezza dell’acquedotto si verificò però un incidente di cui non c’è traccia nella cronaca del Carlino. Si diffuse subito la voce, accolta in piazza da risolini di circostanza, che il segretario del Fascio di Molinella, Bitelli, in un impeto di irrefrenabile entusiasmo, avesse tentato di salire al volo sul predellino dell’automobile del Duce e che qualcuno del servizio di sicurezza l’avesse prontamente neutralizzato dall’interno della vettura, con un manrovescio che lo aveva mandato gambe all’aria in mezzo alla strada. Quando il camerata Tommaso Bitelli si rialzò da terra confuso e impolverato, la macchina sulla quale viaggiava il Duce aveva già svoltato all’ingresso dell’Ospedale. “La prima visita è all’Ospedale Ricovero, che si offre al Duce in tutta la sua bellezza e utilità... Dall’Ospedale Ricovero, lungo il Viale delle Rimembranze, il Duce arriva quindi al Campo Sportivo, dove, accompagnato da S. E. Starace, passa in rivista i Fasci giovanili di combattimento schierati in tribuna, mentre dal campo le formazioni impegnate in un saggio ginnico innalzano un possente ‘A Noi!’ ...”.

 

 

Attraverso un cancelletto interno, il Duce si reca poi in Piscina, dove assiste ad una gara di nuoto...”. Camminando lungo il bordo della vasca, il Duce segue i nuotatori fino all’arrivo. “Se avessi tempo, farei anch’io una nuotata con voi”, dice Mussolini a quegli ardimentosi che riemergono infreddoliti, nonostante si fossero cosparsi di grasso, per resistere ai rigori autunnali. “Ma un’altra volta - pensa Carlo Bonora, uno dei nuotatori intirizziti - è meglio che il Duce la piscina la inauguri d’estate”.

 

 

 

Ancora un salto alla Casa del Balilla, “dotata di ampia e attrezzatissima palestra”, ed ecco il Duce risalire in auto, per raggiungere, “tra imponenti manifestazioni d’affetto”, la nuova Casa del Fascio. “Progettata dal professor Piero Toschi di Forlì, questa - spiega il giornale - è un’opera di singolare bellezza e di grande imponenza. Si noti che è stata la stessa popolazione molinellese, per il bisogno di esprimere la propria gratitudine al Fascismo redentore, ad offrire spontaneamente i contributi per costruirla: si sono raccolte così circa 600 mila lire”.

 

 

 

La piazza è gremita: “Alti garriscono al vento i gaglardetti e le insegne della Rivoluzione. L’invocazione al Duce è insistente e unanime”. A filmare la scena, ci sono le gli operatori dell’Istituto Luce, che irradierà le immagini in Italia e nelle Colonie. Il commento dello speaker, dall’inconfondibile voce stentorea, è certamente all’altezza della situazione: “Quando la Sua maschia figura appare sul balcone incastonato nella Torre Littoria, da cui vengono i sonori rintocchi della campana che accompagna il canto e le grida delle moltitudini, un brivido percorre la piazza. Silenzio: parla il Duce...”.

 

 

 

Mussolini si dice lieto di trovarsi a Molinella, che oggi ha l’ospedale, l’acquedotto e impianti sportivi di prim’ordine, insomma tutto ciò che potrebbe definirsi l’attrezzatura di una città. E alla fine del suo breve discorso, pronuncia una frase alla quale non attribuiva forse grande importanza, ma che è rimasta scolpita nella memoria dei molinellesi e, più ancora, sui muri delle case e delle stazioni dell’Agro Pontino: “Vi esorto a rimanere rurali, perché così sarete più vicini al mio cuore”. Poi, scendendo le scale, avrebbe segretamente aggiunto che “Molinella è come un cocomero: nero di fuori e rosso di dentro”. Avendo a lungo razzolato nello stesso pollaio dei socialisti, il Duce conosceva bene i suoi polli. (…)

 

Andrea Martelli: Tanti saluti dal secolo scorso. Diario molinellese del 900 (La Compagnia del Caffè, 2000)

 

 Link Video Mussolini a Molinella:

 

 

   

 

 

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